Questo articolo parte dal presupposto che tu abbia una newsletter e che le voglia bene. Magari ne hai una da un po’, ma non ti soddisfa più del tutto e vorresti rinnovarla o renderla più efficace.
In questo articolo vediamo due cose che puoi fare per farle fare un balzo in avanti.
Cosa trovi nell'articolo
Come puoi usare la newsletter
Io amo la newsletter. Perchè è comoda. Facile da consultare in qualunque momento. È un modo splendido per ordinare e raggruppare idee e risorse. Non si perde nei meandri di un feed, non dipende dagli algoritmi, ti tiene in contatto diretto con chi ti legge. È un modo facile e veloce per farti conoscere, per far sapere subito molte cose di te a chi ti ha cercato e vuole rimanere in contatto con te.
Nella newsletter puoi far emergere chi sei, cosa sai fare meglio e quali sono i tuoi interessi, nella vita professionale e personale. Certo lo puoi fare anche con il blog. Ma la newsletter è più intima, chi la riceve ti ha scelto e forse avrai voglia di raccontargli anche cose che sul blog non diresti. A me per dire capita così.
Quindi cosa puoi fare per rendere la tua newsletter più piacevole ed efficace?
Anche l’occhio vuole la sua parte. Cura la forma
I contenuti sono importanti, certo. Senza contenuti utili il resto di questo articolo non ha nessun senso. Però i contenuti presentati male perdono gran parte della loro efficacia.
Molte newsletter non sono curate, non sono ben formattate e sono faticose da leggere. Non è solo una questione estetica. Sul blog di Pennamontata una volta ho letto che “Non leggiamo quello che non ci piace a colpo d’occhio“. È stata la conferma di una cosa che per me vale tantissimo. Io leggo molto più volentieri i testi puliti, chiari, ordinati, che mi guidano, che non mi fanno fare fatica. Poi da quando per leggere ho bisogno degli occhiali, amo particolarmente i font e le interlinee di dimensioni generose. Per intenderci:
Non mi piacciono le cose
scritte così
Mi piacciono le cose
scritte così
Sfrutta al massimo i contenuti. Le automazioni
Se scrivi la newsletter da tempo hai sicuramente molti contenuti da sfruttare e potresti divertirti con le automazioni. Ok, magari associare le automazioni al divertimento ti pare azzardato, tu hai modi più divertenti per divertirti, ma ti assicuro che non è male, dovresti provare.
Crea una sequenza di benvenuto
Le automazioni ti permettono di inviare email automatiche associate a specifiche azioni che i tuoi lettori compiono: iscrizione alla newsletter, partecipazione a un evento, acquisto di un prodotto e qualunque altra cosa possa venirti in mente.
Io le ho usate per creare una sequenza di email che invio quando le persone si iscrivono alla mia newsletter.
L’idea è che in questo modo chi si iscrive può recuperare parte di quello che ho già scritto fino a quel momento e può capire subito qualcosa di più su di me e il mio lavoro.
Da quando sono partita con la newsletter ho modificato la sequenza di benvenuto tre volte e ho aumentato il numero delle email che invio man mano che sono cresciuti i contenuti.
Adesso dovrei rivederla di nuovo. Le email vecchie cominciano a essere parecchie, le voglio selezionarle diversamente e vorrei iniziare a mettere in evidenza anche i post del blog.
La mia sequenza di benvenuto
Email n.1: welcome on board
Il primo messaggio viene inviato subito dopo l’iscrizione alla newsletter. Qui do qualche informazione su di me, rimando ad alcune pagine del mio sito e introduco le email successive, in modo che le persone sappiano cosa aspettarsi.
Email n.2: cose sul mio lavoro e sul mondo digitale
Il secondo messaggio raccoglie i link alle newsletter in cui ho parlato di argomenti che hanno a che fare con il mio lavoro: web design e dintorni, siti web in WordPress, newsletter e email marketing, formazione digitale.
Email n.3: chi sono, da dove vengo, dove vado
Nel terzo messaggio do i riferimenti alle newsletter più personali, dove ho parlato di me, dei miei interessi, delle mie ispirazioni e aspirazioni.
Dopo aver mandato una nuova newsletter, decido se farà parte della sequenza di benvenuto e di conseguenza vado ad aggiungerla nella email numero 2 o numero 3.
In realtà la divisione tra i due tipi di email non è così netta, perché nelle mie newsletter di solito c’è un tema prevalente e poi, quasi sempre, un pezzetto di me, una news del momento, un podcast da ascoltare, una persona che apprezzo come professionista o come essere umano da consigliare.
Non ti resta che provare
Spero di averti fatto venire voglia di newsletter e di averti dato qualche buona idea da mettere in pratica. Se non hai mai dedicato la giusta attenzione alla veste grafica delle tue email o non hai mai sfruttato la potenza delle automazioni, forse è venuto il momento di provare.
Se ti piace scrivere, ma non ne vuoi sapere niente degli aspetti tecnici… beh sono qui per questo. Sono il tuo esatto contrario… chiedimitutto! ?

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La foto in evidenza è di Bruno Martins su Unsplash
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