Rifare un sito web è un’operazione molto critica e va gestita con estrema attenzione. Senza questa consapevolezza ogni modifica più o meno importante, ogni cambio di piattaforma, riorganizzazione dei contenuti o creazione e rimozione di contenuti esistenti, rischia di creare danni e di farti perdere il posizionamento acquisito sui motori di ricerca. In sostanza rischi di partire con l’idea di migliorare il tuo sito e ti trovi invece a perdere traffico, vendite e contatti.
In questo articolo vediamo come evitare questa terribile prospettiva e come gestire il rifacimento del sito senza fare errori SEO banali e difficili da recuperare a cose fatte.
Cosa trovi nell'articolo
Indicizzazione e posizionamento su Google
Vediamo intanto di chiarire cosa si intende per indicizzazione e posizionamento sui motori di ricerca:
- un sito web è indicizzato quando il motore di ricerca sa della sua esistenza e ha aggiunto tutte le pagine al suo indice. In questo modo è in grado di mostrarle in risposta alle domande degli utenti
- un sito web è ben posizionato quando Google lo propone prima di altri siti concorrenti per uno specifico intento di ricerca, cioè le famose domande degli utenti
Se Google non sa dell’esistenza del tuo sito, non lo indicizza e quindi non potrai posizionarti. Se invece lo indicizza man mano potrai anche migliorare il tuo posizionamento.
Cosa influenza il posizionamento su Google
I fattori che influenzano il posizionamento Google sono numerosi e quindi posizionarsi nei primi risultati del motore di ricerca richiede tempo e competenze specifiche. Questi sono alcuni aspetti che influenzano il posizionamento SEO, ma ce ne sono molti altri:
- caratteristiche tecniche: velocità del sito, layout responsivo (responsive design) quindi visualizzabile facilmente da qualunque dispositivo (desktop, tablet, smartphone)
- contenuti: testi originali, esaustivi, ben scritti, ben formattati e facili da leggere. I contenuti sono molto importanti, per questo non funzionano i siti monopagina, i siti con poche pagine e i siti con poco testo
- User Experience (UX): architettura del sito chiara, navigazione fluida, interazioni facili con i moduli e i metodi di pagamento
- SEO on page: pagine e articoli ben strutturati, con testo articolato con intestazioni corrette e paragrafi
- e tanto altro: autorità del dominio, link in ingresso, linking interno…
SEO Audit prima di rifare il sito
Rifare il sito modifica in maniera più o meno profonda tutti gli aspetti che influenzano il posizionamento sui motori di ricerca. Quindi fare un’analisi approfondita del sito, prima di mettersi a lavorare sulla struttura e sui contenuti, ti può dare informazioni preziose per guidare il lavoro successivo.
Con una SEO Audit del sito infatti puoi trovare errori, scoprire problemi e ottenere informazioni utili per rendere il tuo sito migliore e più performate oppure per riorganizzarlo in modo che sia più efficace e non solo più carino e alla moda.
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Conoscere le pagine che ricevono più traffico
Prima di fare qualunque modifica al sito è fondamentale fare l’analisi del traffico, per capire quali sono le pagine che ricevono più visite dai motori di ricerca, nello specifico dalla ricerca organica. Lo puoi vedere dalla sezione pagina di destinazione di Google Analytics. Questo è l’elenco delle pagine più importanti da preservare, perché sono quelle da cui i lettori arrivano al tuo sito attraverso i motori di ricerca.
Rifacimento del sito
Un sito web è fatto di pagine. Ogni pagina ha un proprio URL, cioè un indirizzo del tipo www.tuosito.it, che viene indicizzato su Google. Se prendi alla leggera la modifica di questi indirizzi, generi una serie di pagine irraggiungibili per le quali il motore di ricerca restituirà l’errore 404 pagina non trovata. Se succede questo, in breve tempo tutte le tue pagine presenti su Google verranno deindicizzate e ti troverai a ripartire da zero, perdendo il posizionamento acquisito e tutto il traffico proveniente dalla ricerca organica.
I casi in cui fare attenzione a non pedere traffico
In tutti i casi che seguono, prima di rifare il sito, è necessario organizzarsi per gestire correttamente la migrazione SEO ed evitare gli errori 404:
- cambio di URL: il dominio e l’architettura del sito restano invariati e cambiano gli URL in modo più o meno massivo
- ristrutturazione dell’architettura del sito: il dominio resta invariato e cambia la struttura del sito ad esempio il menu di navigazione, i tag e le categorie del blog…
- trasferimento di dominio: cambia il dominio, con o senza modifiche all’architettura del sito
- cambio di piattaforma tecnologica: passaggio da un CMS ad un altro, ad esempio da Joomla a WordPress. Fai attenzione in particolare se eri su una piattaforma non proprietaria, come Wix o WordPress.com, e non usavi un tuo dominio ma un dominio di terzo livello, come tuosito.wix.com o tuosito.wordpress.com.
- passaggio da http ad https che influenza tutte le pagine
- i casi in cui si sommano una o più di queste modifiche
I primi due casi sono praticamente inevitabili nell’arco della vita di un sito e spesso si ripetono più volte. I siti infatti sono una work in progress costante ed evolvono con la tua attività. È molto probabile che nel tempo i tuoi prodotti o servizi cambino e con loro la struttura e le pagine del tuo sito.
Cosa fare per non perdere traffico
Per evitare gli errori 404, la deindicizzazione dalle pagine del motore di ricerca e la perdita del traffico le operazioni da fare sono:
- Reindirizzare gli URL: in linea di massima ogni URL vecchio deve corrispondere a un URL nuovo. Quando non c’è corrispondenza, l’ideale è reindirizzare a una pagina simile. Reindirizzare tutto in blocco alla homepage non va bene.
- Non mantenere due siti con contenuti duplicati. Se copi i contenuti da un dominio ad un altro oppure da una piattaforma ad un’altra, è necessario eliminare il sito vecchio, perché non devono coesistere due siti con contenuti duplicati, in caso contrario il sito più nuovo viene penalizzato rispetto a quello più vecchio, che ha un’autorità maggiore agli occhi di Google.
Come gestire il rifacimento del sito in pratica
Fai l’elenco degli URL indicizzati su Google
Per evitare di perdere traffico cerca su Google le pagine indicizzate del sito. Se hai un sito piccolo, può essere sufficiente scrivere nella barra di ricerca di Google l’operatore site seguito dal nome del tuo sito. Quindi site:tuosito.it, senza www.
In alternativa puoi usare la sitemap del sito. Su WordPress la trovi digitando www.tuosito.it/sitemap_index.xml.
Nel caso di siti di medie e grandi dimensioni conviene usare uno strumento di crawling come Screaming Frog, per accorciare i tempi ed evitare errori.
Fai il redirect dalle pagine vecchie alle pagine nuove
Con un editor di testo qualunque prepara il reindirizzamento alle nuove risorse. Reindirizzare significa inviare da un URL ad un altro in automatico, senza errori e senza che l’utente si accorga di nulla.
Per fare il redirect 301 scrivi accanto ad ogni URL vecchio del sito, l’URL nuovo corrispondente. Se non c’è corrispondenza, perché hai eliminato una pagina o un articolo, fai l’abbinamento con un contenuto simile.
Se hai un sito in WordPress, copia e incolla la lista dei reindirizzamenti che hai preparato nel file .htaccess che trovi all’interno della cartella del tuo sito. In alternativa puoi usare il plugin Redirection e fare tutto dal pannello di controllo di WordPress.
Modifica del layout e SEO
Nel caso di un restyling, rispetto al rifacimento più profondo del sito, la situazione è più semplice e in generale le perdite di traffico più rilevanti sono scongiurate. Però conviene fare un po’ di attenzione anche quando si interviene solo sugli aspetti estetici.
Modifica degli aspetti grafici
Modificare completamente un menù o un footer, oppure avere o non avere una sidebar, può incidere sul linking interno, cioè su tutte le relazioni tra le pagine del sito.
Passare da un tema grafico semplice e pulito a uno più carino e alla moda, con foto e slider che possono rallentare il caricamento della pagina e che fanno scendere i contenuti più in basso, può essere un’idea meno brillante di quello che pensi.
Valuta con attenzione se le modifiche estetiche incidono su link importanti, che dovrebbero rimanere in evidenza. Se finiscono per essere più nascosti infatti è probabile che riceveranno meno click. Attenzione a passare da un menu espanso e chiaro a un menù più piccolo o peggio a un menu chiuso, come quelli delle versioni per smartphone e tablet. Più i link sono ben visibili più ricevono click.
È importante che le modifiche al layout non peggiorino la velocità del sito e la User Experience, cioè l’usabilità complessiva.
Modifica di testi e contenuti
I layout grafici molto complessi spesso sacrificano il contenuto e la leggibilità dei testi. Ma le informazioni contenute nelle pagine sono gli elementi più importanti del sito. Le persone sul web cercano risposte alle loro domande e, attraverso quello che trovano nei tuoi contenuti, capiscono se puoi essere la risposta giusta ai loro problemi.
Quindi attenzione! Ogni scelta va fatta con consapevolezza, dopo un’attenta analisi, e non a caso.
Concludo dicendo che se hai un sito monopagina è meglio che lo trasformi in multipagina, se hai poche pagine è meglio che cerchi di ampliarlo – la struttura ideale è una pagina per ogni prodotto o servizio -, se hai pagine con poco testo è meglio che cerchi di scrivere qualcosa di più, perché Google legge e se tu non scrivi andrà a leggere da un’altra parte.
Bene, non è tutto, ma spero di averti dato qualche buona indicazione e un valido aiuto per evitare errori banali ma difficili o impossibili da recuperare una volta fatti.
Se i consigli ti piacciono tanto, ma vuoi anche una mano, scrivimi!

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La foto in evidenza è di Jesse Ramirez su Unsplash
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